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COME DIVENTARE CREATIVI

“non possiamo risolvere i problemi se usiamo lo stesso sistema di pensiero che li  ha creati.”

…. Diventare creativi …anche in banca…

Viviamo in un universo in continuo cambiamento, non si  può essere rigidi.


Le sfide che stiamo affrontando oggi sono la causa dei vecchi credo che riteniamo ancora validi.
Come possiamo fare?
La risposta arriva da Albert Einstein che dice: “non possiamo risolvere i problemi se usiamo lo stesso sistema di pensiero che li  ha creati.”


La crisi dà avvio all’evoluzione, ci costringe a cambiare, a diventare creativi…


E allora perché non provare a metterci in gioco e a darci la possibilità di diventarlo creativi?
Creatori del nostro universo finanziario…
Partiamo dall’inizio: come si alimenta il denaro in banca?
Si alimenta attraverso la raccolta, in genere risparmi dei privati, e passa alla produzione attraverso gli impieghi,  la concessione dei prestiti ai privati e  alle aziende.
E qui sorge la prima riflessione: questo sistema si appoggia sulla fiducia, la banca deve quindi fornire un grado di solvibilità che permetta al sistema di restare in equilibrio, dove tutti gli attori si sentano più o  meno al sicuro.
Così’ entra in gioco la parola rating, il rating diventato famoso grazie all’introduzione  dei parametri  di Basilea 2, misura la solvibilità del soggetto.
E chi è il soggetto?
Tutti siamo soggetti, paesi, banche, aziende e privati….
Tutti siamo misurati in base alla nostra capacità di essere in grado di ripagare i debiti che abbiamo contratto.
Diventa quindi molto importante quando accediamo al credito farlo nel modo più giusto possibile.


Ecco alcuni suggerimenti:

Siate  disponibili  a fornire tutte le informazioni necessarie.
Questo è molto importante e poco compreso dai clienti, va ricordato che la banca attraverso le banche dati ha accesso a tutta una serie di informazioni finanziarie che ci riguardano: quanti mutui e fidi abbiamo con tutto il sistema banca, se siamo in ritardo con i pagamenti e se siamo regolari. Mentire o omettere informazioni potrebbe non essere un buon modo di presentarsi.

Specificare con attenzione il reale fabbisogno finanziario dell’azienda.
Un errore che vedo frequentemente è non analizzare in anticipo e con consapevolezza il reale fabbisogno, questo può indurre a richiedere meno del necessario o più del necessario.
Nel primo caso avremmo il problema che le risorse non saranno sufficienti e accedere per la seconda volta al credito sarà molto più complesso e costoso.
Nel secondo caso il problema è che avremmo aumentato inutilmente gli oneri finanziari, con costi più o meno importanti che andranno a diminuire le nostre entrate.

Valutare più alternative


Anche questa è una prassi molto frequente: andare sempre e solo nella banca di riferimento, dimenticando che è molto importante paragonare, confrontare e mettere “in competizione” le banche, in questo modo si possono ottenere risultati inaspettati.

Verificare periodicamente che la struttura finanziaria sia adeguata alle esigenze reali dell’azienda
Un altro “errore” comune è demandare la scelta finanziaria al caso o ad altri. Spesso alla domanda: conosci i tuoi numeri? Sai leggere il tuo bilancio? La risposta è no, ma lo sa il mio commercialista. Bene credo che anche questa sia una prassi scorretta, i numeri vanno analizzati insieme e in accordo con il commercialista ma mai demandati. E’ tempo e ora di diventare gli attori principali del proprio film…


Rinegoziare periodicamente le condizioni


Gli estratti conto scalari devono diventare lo strumento di lavoro abituale di ogni buon imprenditore, il controllo dei costi e la rinegoziazione portano sempre ottimi risultati sia in termini economici ma anche in senso personale, si diventa più forti e sicuri. Entrare in banca non sarà più tanto difficile…

Quindi, riassumendo, dopo aver quantificato il fabbisogno finanziario  è necessario scegliere le fonti necessarie alla sua copertura.
È importante analizzare le varie offerte di mercato ponendo attenzione alla relazione tra impieghi e fonti di finanziamento, ricordando che se il fabbisogno è destinato a investimenti a breve termine  le fonti a cui ricorrere devono essere corrispondenti e viceversa.
Quali sono le fonti a breve termine?
Prestiti bancari, sconto cambiali, anticipo fatture, anticipo portafoglio sbf.
Mentre le fonti a medio lungo sono mutui e leasing.
La comune e non sempre buona, prassi di finanziare il fabbisogno aziendale con l’utilizzo del fido di cassa può portare a tensioni di tesoreria che possono nel tempo creare grosse difficoltà aziendali.


Una cattiva struttura finanziaria è spesso la causa di fallimenti aziendali, così come il pensiero di essere in crisi.
Diventiamo creativi..creatori…di un mondo dove il denaro ritorni ad essere un mezzo e non un fine.

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