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CHI SA RISPARMIA E CHI NON SA SPENDE DI PIU'

Coloro che non posseggono una educazione finanziaria di base sono gli stessi che non pianificano una pensione, che contraggono debiti ad alti costi di interesse, che non risparmiano.

Chi sa risparmia e chi non sa spende di più.

La crisi economica ha messo in luce che le carenze culturali in ambito finanziario possono rimanere nell'ombra per lunghi periodi per poi esplodere all'improvviso e le conseguenze possono essere devastanti per i singoli individui.

La domanda che potremmo porci e': si sarebbe potuto evitare con una adeguata educazione finanziaria tutto questo?

La risposta che mi sento di dare è: in parte sì.

 

Coloro che non posseggono una educazione finanziaria di base sono gli stessi che non pianificano una pensione, che contraggono debiti ad alti costi di interesse, che non risparmiano.

Gli italiani sanno poco e male di economia, il nostro paese si posiziona al 46o posto per  educazione finanziaria prima solo al Messico e al Venezuela.

 

Il 70% degli italiani in rapporto alle decisioni finanziarie si percepisce incompetente, sente che gli mancano gli strumenti per comprendere le notizie diffuse dai media.

Il problema più diffuso sta nel livello tecnico del linguaggio economico finanziario, il ricorso di termini in inglese e a una comunicazione non sempre chiara, accompagnata da un elevato numero di prodotti bancari offerti.

Per cui una maggior offerta che dovrebbe portare una miglior possibilità di scelta, si traduce in un punto di debolezza.

 

Banca d'Italia ha condotto una indagine dove è emerso che un italiano su due non è in grado di valutare la sostenibilità dei propri debiti e che un terzo non è in grado di  distinguere fra i diversi tipi di mutuo, di leggere un estratto conto.

Si evince che solo il 45% delle famiglie e' informato sulle possibilità' di differenziare gli investimenti e che solo un terzo e' consapevole della differenza fra un BOT e un Bond.

 

La conoscenza rende liberi, è una frase che conosciamo al punto da risuonarci scontata, eppure sui temi economici la questione si oscura, forme di immobilismo sembrano impossessarsi delle persone più varie, in molti casi edotte  in tanti ambiti della società eppure così poco preparate su un tema che dovrebbe vederci tutti più pronti e consapevoli.

 

Non so rispondere alla lecita domanda: ma come mai?

Me lo domando spesso: pigrizia? paura? Una forma di ipnosi collettiva, magari attraverso le scie chimiche?

Ognuno darà la sua risposta, e ognuno vedrà la sua parte di verità.

Naturalmente anche io ho la mia,  una verità che cambia e muta insieme a me e a ogni mio piccolo passo verso una conoscenza nuova, e ogni  volta che questo accade mi ritrovo a stupirmi e a chiedermi : ma come mai non l’ho capito prima?

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