DOVE VANNO A FINIRE I NOSTRI RISPARMI?
Non esiste un prodotto finanziario migliore, esiste un modo migliore per ognuno di noi per approcciare il mondo finanziario.
Dove vanno a finire i nostri risparmi?
La domanda è interessante e ci riporta subito ad una riflessione: per ottenere risposte corrette è necessario farsi le domande giuste.
In tutti questi anni trascorsi a ragionare di tassi e rendimenti una delle prime cose che ho notato è che le domande erano poste in termini non puntuali e le risposte erano di conseguenza non efficaci.
Altro tema interessante è che molto spesso, troppo spesso, si danno per scontate le informazioni.
Quindi il primo invito che potremmo farci è cominciare a cambiare il punto di vista, per renderci conto di quante certezze abbiamo accumulato, date per scontate e quante di queste certezze crollano di fronte ad un’analisi anche solo leggermente più attenta.
Non è necessario essere esperti di economia o laureati alla Bocconi per rendersi conto che dietro tante credenze ci sono informazioni che ci vengono date e alle quali noi diamo scontatezza.
Già osservare l’oggetto della nostra riflessione da questo punto di vista ci permette di ampliare lo sguardo e di assumere un grado di RESPONS-ABILITA’, che molto spesso è stato demandato a terzi, delegando ad altri un tema che dovrebbe vederci protagonisti.
Non esiste un prodotto finanziario migliore, esiste un modo migliore per ognuno di noi per approcciare il mondo finanziario.
Naturalmente questo richiede un certo grado di competenza, di analisi e di onestà intellettuale, cercando di chiedersi quali elementi sono sottostanti le nostre azioni.
Per esempio nel momento in cui i famosi Bond Argentini sono stati venduti ai risparmiatori, è evidente che il sistema finanziario ha sbagliato e abusato dell’ingenuità e dell’”ignoranza” dei clienti ma non possiamo dimenticare che è altrettanto evidente che c’è stato un dare corso a una parte di noi che potremmo chiamare avidità, pigrizia, scarsa conoscenza.
Verificare quale parte di noi è stata sollecitata di fronte alla frase: preferisci un BOT al 1% o un BOND al 5%?
Ci farebbe porre la giusta domanda: perché non ci si è fermati un momento a chiedersi il motivo di questa diversificazione di tassi?
Evitare di farsi questa domanda, nascondere questa domanda, racchiude in sé un punto di debolezza che sarebbe interessante e utile andare a verificare.
Questo approccio naturalmente richiede il desiderio di guardare oltre e ci dà l’opportunità di aprire porte che ci porteranno nuove informazioni, informazioni invisibili finché non ci daremo il permesso di osservarle e di poter anche cambiare il punto di vista.
Potersi permettere di sbagliare e rivedere il concetto di AVERE RAGIONE è sempre una bella opportunità, non facile per molti.
La domanda in questione, “dove vanno a finire i nostri risparmi” , ci permette di aprire più porte attraverso domande puntuali.