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MA SIAMO PROPRIO SICURI CHE...

Sono sicura che il mercato unico, così come è oggi,  sia un bene per la collettività?

Ma siamo proprio sicuri che...

26 agosto 2017, leggo sulla stampa “Draghi decide di liberalizzare, meno potere allo Stato”.

Fino a qualche tempo fa questo tipo di notizia sarebbe passata sotto la soglia della mia consapevolezza, magari avrei “apprezzato” la parola “liberalizzare” perché mi avrebbe ricordato “libertà”.

Ma oggi, alla luce di nuove riflessioni e approfondimenti sul tema monetario, mi rendo conto che le cose potrebbero non essere così chiare.

E mi sono chiesta: sono sicura che il mercato unico, così come è oggi,  sia un bene per la collettività? Se rifletto un momento il dubbio sorge e forse non serve essere laureati alla Bocconi per scorgere che qualche cosa di sbagliato in questo “mercato unico” ci deve essere.

Perché a ben vedere in un mercato liberalizzato gli unici a goderne i frutti sono coloro che detengono il potere monetario e che con pochi e semplici passi possono far crollare micro economie e piccole medie imprese sotto la totale impotenza dei più.

Quindi cosa c’è di “libero” in tutto questo?

Passiamo poi al “meno potere allo Stato”, cosa indica questa affermazione?

Lo Stato non siamo noi?

E allora perché mai dovrei esultare e approvare che mi venga tolto il “potere”?

E poi per darlo a chi?

Certo all’interno delle strutture statali esistono situazioni da risolvere: sprechi e inefficienze.

Abbiamo tutto, giustamente, criticato gli imbroglioni del cartellino.

Ma perché a fronte dell’1% dei dipendenti pubblici che imbrogliano non ci ricordiamo anche del 99% che invece fa il proprio mestiere con passione e rispetto?

Queste riflessioni mi hanno fatto porre la questione: ma sono proprio sicura che le cose stiano così?

Forse non basta più lanciare parole come libertà associato a mercato unico per rendere un sistema economico e sociale migliore.

E così ho deciso di fermarmi a ri-leggere, ri-flettere e ri-pensare a tutti i pensieri fatti  per cercare di capire dove e quando non ho capito bene, visto con chiarezza, intuito..

Mi sono chiesta: come è potuto accadere tutto questo senza che la coscienza si risvegliasse e capisse che il mondo libero e unico si fa insieme.

E’ un mondo dove le risorse sono condivise e la distribuzione è equa e non come ora dove l’1% della popolazione detiene la ricchezza e il resto del mondo diventa ogni giorno più povero.

Capisco le obiezioni che sorgono spontanee: cosa posso farci, non ho deciso io ..

Ma forse anche queste frasi sono compagne  di viaggio da abbandonare.

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