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CARA BANCA TI SCRIVO...

Ho visto come ti sei trasformata sempre di più in un negozio pieno di prodotti ogni volta più sofisticati e complessi, tanti pacchetti colorati che però potevano contenere prodotti poco sani e a volte tossici.

Cara Banca ti scrivo...

Cara banca, è da un po’ che pensavo di scriverti.

Ti osservo da tempo, da tanti anni.

Ho visto come ti sei trasformata sempre di più in un negozio pieno di prodotti ogni volta più sofisticati e complessi, tanti pacchetti colorati che però potevano contenere prodotti poco sani e a volte tossici.

Il tuo linguaggio è diventato sempre più oscuro, ambiguo e per contro la tua pubblicità , quasi a voler nascondere l’oscurità dei fatti,  si colorava di parole rassicuranti, “la banca intorno a te – la tua banca è differente – patti chiari”.

Ma i patti non sono stati chiari, proprio per niente.

Ti ho vista diventare sempre più avida e ingorda e in fondo era facile, la quasi totalità dei tuoi clienti ti ha permesso di diventare quella che sei, perché era più semplice delegare che assumersi la responsabilità della scelta, era più facile dire “non capisco” piuttosto che informarsi.

E così, piano piano, sei diventata una sorta di alieno, straniera anche a te stessa.

Credo che tu abbia perso il controllo e ti sia persa.

Hai perso di vista la tua funzione primaria, così importante e utile, quella di facilitare gli scambi e farti da ponte per i flussi finanziari.

Hai ceduto la parte nobile della tua funzione in cambio di un falso luccichio di carta che vale solo perché continuiamo a darle valore e che trasuda dolore e fatica altrui.

E’ vero: il sistema è malato, malato grave, ma io credo che possiamo ancora trasformare il problema in una opportunità.

E allora ti propongo un patto: noi clienti ci impegniamo a renderci sempre più edotti e consapevoli  e tu torna a fare la banca, torna a essere un luogo di scambio.

Facciamo in modo che l’energia del denaro torni a circolare in modo fluido e sano, in modo pulito e trasparente.

E’ un patto che non puoi non raccogliere, perché sai anche tu che altrimenti la fine è nota e buia, perché se non si inverte la marcia, quando il drago dentro di te avrà risucchiato anche l’ultima goccia di energia vitale, quando intorno a te non ci sarà altro che desolazione, cosa credi di poterne fare di quel gran mucchio di carta sulla quale ti troverai seduta?

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